19-09-10 la mia indimenticabile salita al passo Tremalzo -TN-
Ci sono dei percorsi che nell' immaginario di ogni bikers evocano sensazioni di un impresa che prima o poi deve essere compiuta, non solo perchè raappresenta un banco di prova dal punto di vista fisico e tecnico, ma soprattutto per i panorami e gli scenari che pochi tracciati riescono ad offrire.
Se a questo aggiungiamo anche il fatto che per ben 2 volte all' ultimo momento avevo dovuto rinunciare a questa uscita organizzata dal gruppo, vi lascio solo immaginare l' aspettativa per la mia partecipazione all' evento organizzato per il 19 settembre : la salita al passo Tremalzo. Ed anche questa volta il rischio che l' uscita fosse rinviata è rimasto fino all' ultimo momento, visto che le previsioni meteo non erano per nulla incoraggianti, ma anzi la pioggia è scesa copiosa durante tutta la settimana precedente.
Eppure la tenacia e soprattutto le precise previsioni dell' amico Joe, mi hanno convinto a partire il venerdì sotto una pioggia battente per quello che doveva essere un week-end indimenticabile, anche per il fatto che era la prima volta che con la mia famiglia affrontavo un' esperienza camperistica.
Il mezzo confortevole preso in affitto e guidato fino a Torbole è stato un comodo rifugio dal meteo inclemente che non ci ha lasciato apprezzare la bellezza di Trobole e Riva del Garda ma che abbiamo potuto vedere solo con i toni grigi della pioggia. Non so' perchè ma la fiducia che la domenica si potesse comunque affrontare il giro programmato è sempre rimasta integra nonostante l' ombrello sia rimasto aperto fino a sabato sera...
Infatti qualche elemento del gruppo ha declinato l' invito.
Ma quando il mattino presto della domenica, momento cruciale per la decisione sul da farsi, uscendo dal camper il sole non si vedeva ancora ma il cielo si è presentava blu e limpido l' emozione per l' impresa che stava per prendere inizio cominciava a farsi sentire.
I preparativi hanno occupato parecchio tempo cercando di non trascurare alcun dettaglio per non rischiare di trovarmi in difficoltà durante la lunga giornata che stava iniziando.
La fresca temperatura mi ha accompagnato sul bellissimo lungolago che ho percorso da Torbole fino a Riva del Garda per raggiungere la torre dell' orologio dove era fissato il punto d' incontro con gli altri partecipanti del gruppo.
E così alla spicciolata nella piazza ci siami ritrovati in 15. Loris, amico biker di riva dle Garda con 4 suoi amici e i ruotegrassini : Paolo con Daniela, Mauro, Andrea, Maurizio, Gianmario, Alessandro, Marzio e lo zio.
Nessuno avrebbe pensato di trovare una giornata così limpida e questo non ha fatto altro che gasare l' intero gruppo che ha iniziato a pedalare sulla salita del Ponale, che da subito ha offerto panorami veramente emozionanti su un lago ormai soleggiato, così come le rocce maestose scavate a ricavare lo stesso percorso sterrato. Salendo era impossibile non fermarsi ad ammirare gli scenari e cercare di immortalarli con fotografie, sfruttando questi momenti per riprende fiato durnate una salita che diveniva sempre piu' erta. Sicuramente la vista che ci si è aperta sulla punta dei Larici a circa 900 m s.l.m. a fatica riesce ad essere replicata dalle fotografie, perchè la posizione con la complicità del cielo terso ci ha permesso di vedere di fatto l' intero lago Benaco con tutti i suoi monti circostanti.
Salendo abbiamo prima passato la malga Palaer e dopo un tratto con la bici a spinta, per l' asperità del sentiero, e poi raggiunto il passo Rocchetta. Il percorso addentrandosi tra i monti offre sempre scenari emozionanti oltre alla fatica per la continua salita.
E così in allegria abbiamo raggiunto il passo Nota, dove inizia la famosa strada militare che conduce al passo Tremalzo. Questo tratto del percorso è sicuramente il piu' impegnativo sia per il fondo sconnesso che rende irregolare il procedere sia per l' incessante pendenza, mai impossibile ma senza praticamente pezzi in piano. Se poi consideriamo che è il tratto che conclude i 32 km di salita e che ti presenta una serie continua di tornanti che sembrano inerpicarsi sulla montagna come fosse un serpente che raggiunge la cima si capisce perchè sono stato spesso costretto a non alzare lo sguardo per non lasciarmi prendere dallo sconforto dell' idea di non riuscire a raggiungere l' apice. Eppure la costanza del mio ritmo, che non è stato pari a quelli che in testa al gruppo hanno dovuto aspettarmi, mi ha permesso di raggiungere, con non poca fatica l' imbocco del tunnel che segna il punto piu' alto del tracciato a 1.830 m s.l.m.
Non posso descrivere la sensazione e l' emozione che si prova ad uscire alla luce alla fine del breve tunnel scorgendo la strada che presenta solo discesa. Un momento di pausa sia per coprirsi, visto la bassa temperatura nonostante la bella giornata, e per ricompattare il gruppo prima di volare in discesca per raggiungere il vicino rifugio Garda. Un meritato momento di ristoro prima di affrontare la discesa verso il lago di Ledro che presenta ancora qualche chilometro di salita affrontata con le rinnovate forze date dal gustoso strudel, prima di imboccare il sentiero ripido e tecnico ma molto divertente fino a raggiungere Tiarno di Sotto e quindi l' incantevole lago di Ledro.
La pizza che ci è stata servita sui tavoli all' aperto è stata veramente un iniezione di calorie che sono servite per spingere i pedali per percorrere la panoramica pista ciclabile lungo tutto il lago e poi ancora giu' nuovamente verso la strada del Ponale che allegramente ci ha ricondotto, dopo 9 ore, proprio in quella piazza di Riva, in un pomeriggio soleggiato, affollata di turisti che ci guardavano con sguardi incuriositi.
Salutare gli amici ringraziandoli per la compagnia è stato l' ultimo atto di una giornata indimenticabile che con le emozioni, oltre alla fatica, provate mi convince sempre piu' che l' andare in mountain bike non è un semplice sport ma sicuramente qualcosa di piu....Marco
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